Affitti sempre più cari, nel 2024 canoni aumentati del 9%
Le migliorate condizioni di accesso al credito che hanno caratterizzato la seconda parte del 2024 hanno dato un impulso positivo al mercato delle compravendite, e portato a un aumento dei prezzi del 5,2% nei 12 mesi.

Tuttavia, è il comparto della locazione a segnare i maggiori aumenti nell’anno, con un +9,2%. Stando a quanto rilevato dal portale Immobiliare.it, a dicembre 2024 il prezzo medio al metro quadro in Italia si è attestato sui 2.238 euro, mentre il canone di affitto ha raggiunto i 13,6 euro al mq di media, arrivando a toccare i 15,7 euro al mq nel Nord-Ovest del Paese.
La richiesta sale nei piccoli centri mentre cala nei grandi. In particolare, si vede come ci sia un disallineamento temporale tra i centri di grandi dimensioni (che contano più di 250.000 abitanti) e quelli più piccoli: nei primi, la domanda di affitto, dopo la crescita sostenuta degli ultimi anni, ha mostrato i primi segnali di assestamento, calando di quasi il 12% nei 12 mesi, mentre è cresciuta di oltre il 5% nei secondi. L’andamento dei canoni racconta di un mercato con prezzi in aumento di oltre il 7% per entrambi, anche se affittare in una città di grandi dimensioni costa oggi quasi il doppio rispetto a una più piccola, 18,2 euro al mq contro 9,8 euro. «A fronte di un aumento generale dei canoni, nelle grandi città la propensione verso la locazione ha subito una prima battuta di arresto, concentrata nell’ultima parte dell’anno – commenta Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Infatti, chi nel 2024 ha cercato una casa in locazione nei centri di maggiori dimensioni si è confrontato con prezzi già molto elevati, cosa che in molti casi ha portato a una riconsiderazione della propria scelta, spostando la ricerca verso l’hinterland, o convertendola in acquisto, anche alla luce della diminuzione dei tassi di interesse».
Lo stock in locazione, poi, è in aumento sia nei grandi che nei piccoli centri, anche se nei primi la crescita è di quasi il 26% mentre nei secondi di circa il 10%. «Dopo il minimo raggiunto alla fine del 2022, causato dalla coda lunga del Covid - continua Intini - L’offerta ha invertito il trend ed è tornata a crescere, accelerando ulteriormente negli ultimi mesi dell’anno, pur rimanendo lontana dai livelli prepandemici». Analizzando le principali città italiane si vede come la richiesta di soluzioni in affitto sia diminuita in maniera consistente quasi ovunque: Bologna supera il -40% mentre Verona il -30%. Napoli e Milano vedono una decrescita annua della domanda superiore al -20%, mentre Firenze e Bari si attestano invece attorno al -16%. In controtendenza Roma, dove la richiesta di case in affitto è aumentata di oltre il 20%, e Torino, al +6,8%.
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