Aste immobiliari, nel 2023 crollano in numero e offerta di partenza

Crolla il numero degli immobili all’asta. Lungo tutto il corso del 2023 sono state oltre 150.000 quelle pubblicate in Italia (-19%) rispetto alle circa 186.000 del 2022, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 20,8 miliardi di euro (-29% rispetto al 2022).

Lo evidenzia l’Osservatorio Cherry Brick che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta. «Nonostante si registri un generale calo a livello nazionale sia nelle aste censite che nel valore minimo di partenza delle offerte, il settore delle aste rimane un’area di notevole interesse per gli investitori desiderosi di sfruttare le migliori opportunità di mercato”, sottolinea Chai Botta, Infrastructure Lead di Cherry Srl.

Più della metà (il 54%) dei 150mila immobili all’asta, pubblicati sul Portale Vendite Pubbliche nel 2023, erano abitazioni (per un totale di 81.547), il 20% immobili ad uso commerciale (29.394) e solo il 4% immobili ad uso industriale (5.339), mentre un 22% era composto da altre categorie immobiliari (33.764). Pochissimi invece gli impianti sportivi con il solo 0,1% del totale (207). La Lombardia resta in testa tra le regioni per numero di aste pubblicate: il 13% del totale. Il 12% si è svolto invece in Sicilia (17.317) ed un ulteriore 10% nel Lazio (15.499). Fanalino di coda con lo 0,2% la Valle d’Aosta (287). Tra le grandi città, invece, Roma si conferma prima in Italia per numero di aste censite (4.101), seguita da Napoli (1.072) e Catania (1.016).

La base d’asta media nazionale nel 2023 ammonta a circa 180.000 euro (-12%). Giù soprattutto la base d’asta media degli immobili commerciali, che si assestano a 191.000 euro con un -41% rispetto ai 323.000 euro del 2022, seguiti dagli immobili residenziali che registrano un valore di 132.000 euro con un -10% rispetto al 2022. In controtendenza, invece, gli immobili industriali il cui valore di riferimento è pari a 697.000 euro (+4%).