Catanzaro è la città dove il costo dell’affitto è cresciuto di più
Il capoluogo di regione dove i canoni sono cresciuti di più negli scorsi 12 mesi è Catanzaro.

Qui si pagano 7,1 euro al mq, il +26,5% in più di un anno fa. Milano è la città più cara con i suoi 22,4 euro al mq, in crescita però solo dello 0,2% nell’anno. A seguire Firenze, dove per affittare casa servono di media 20,8 euro al mq, in aumento dell’8,7%. Praticamente appaiate a livello di prezzi Bologna (16,9 euro al mq) e Roma (16,8 euro al mq), con la Capitale che però ha visto un incremento nei canoni molto più consistente rispetto alla città dell’Alma Mater, +10,4% rispetto al +2,6%. Tutti i capoluoghi mostrano prezzi in salita anno su anno, e diversi in doppia cifra.
Il capoluogo di regione che ha registrato i maggiori rincari di prezzi nell’anno appena trascorso è stato Bari (2.206 euro al mq), con una crescita di oltre il 10%. La città più cara si conferma Milano, che sfiora i 5.400 euro al metro quadro, in crescita dello 0,9%, seguita di nuovo da Firenze che con un +4,4% tocca quota 4.336 euro al mq. Bologna rimane sopra a Roma come prezzi di vendita (3.580 contro 3.494 euro al mq) anche se il capoluogo emiliano-romagnolo cresce leggermente meno nell’anno rispetto alla Capitale (4,6% contro 4,8%). In generale quasi tutti i capoluoghi evidenziano comunque un aumento dei prezzi.
Pur evidenziando una crescita dei prezzi di vendita sia nei grandi che nei piccoli centri nell’arco dell’anno, si nota come le città con meno di 250.000 abitanti abbiano conosciuto un aumento del 6,1% a fronte del +4,9% registrato dai grandi centri. Tuttavia, i piccoli centri rimangono notevolmente più economici rispetto alle grandi città, con un prezzo di vendita medio di poco superiore ai 1.900 euro al mq, rispetto agli oltre 3.400 euro al mq richiesti nei centri con oltre 250.000 abitanti.
La richiesta di case rimane sostenuta in entrambi i casi: +23% nei 12 mesi per le grandi città, +21,8% per quelle più piccole, con un’accelerazione nella seconda metà dell’anno. L’offerta di soluzioni in vendita, che cresce più nei piccoli centri (+4,2%) che in quelli di maggiori dimensioni (+1,2%), negli ultimi mesi dell’anno mostra un deciso rallentamento, dopo l’accumulo registrato da inizio 2023.
«Quest’ultimo aspetto è sintomo di un mercato vivace che è tornato ad assorbire stock – conclude Intini – Il trend è spinto da una domanda in costante ascesa nell’anno appena trascorso. Non a caso anche i prezzi di vendita hanno riaccelerato, configurando un 2025 assolutamente positivo per il settore del real estate, salvo sorprese sui tassi». Sebbene sia nei grandi che nei piccoli centri l’accessibilità per i single si mostri in crescita nell’arco dell’anno, in questi ultimi la percentuale si attesta al 33,6% del mercato in offerta, con un aumento di 4,3 punti percentuali, mentre nelle grandi città si ferma al 13% (+2,3 punti percentuali).
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