13 Febbraio 2023
Direttiva case green, ecco cosa prevede
È stata approvata in Commissione al Parlamento Europeo, con 49 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astenuti, la direttiva sulle “case green” che potrebbe avere un impatto enorme sul mercato immobiliare nei prossimi anni. A marzo si attende il voto in plenaria del Parlamento. Ma cosa prevede la direttiva? Lo spiega Mutuionline.it
- La direttiva prevede che entro il 1° gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali debbano raggiungere la classe energetica E ed, entro il 2033, la classe D con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nel 2050.
- Questa normativa ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra provenienti dal settore immobiliare, che secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente nel 2020 causava il 35% delle emissioni in Europa, tra combustibili fossili, elettricità e riscaldamento.
- La buona notizia è che tra il 2005 e il 2020 queste emissioni sono calate complessivamente del 25% nel continente, con forti differenze tra paesi all’avanguardia come la Svezia (-68%) e altri come Lussemburgo, Romania o Lituania che sono migliorati di meno del 5%; l’Italia si ferma al -18%.
- Oggi in Italia 9,8 milioni di edifici, pari al 78% del totale, è in classe energetica E o peggiore, corrispondente a circa 27 milioni di abitazioni residenziali.
- Stimando una spesa per famiglia (e quindi per abitazione) di 20 mila euro, il costo complessivo di questa manovra sarebbe di 540 miliardi di euro, pari a circa 20 finanziarie! E entro il 2033 bisognerebbe ristrutturare 7.400 case al giorno.
- Sarebbero per ora esclusi dalla normativa i palazzi catalogati come beni culturali, quelli all’interno dei centri storici o che potrebbero subire una diminuzione del valore architettonico, le seconde case e gli edifici di culto.
- Le possibili sanzioni per chi non rispetta le normative verranno lasciate a discrezione dei singoli governi ma di sicuro si andrà incontro a una perdita notevole di valore degli immobili che non rientrano in queste classi energetiche. Per finanziare gli interventi di efficienza energetica sugli immobili o l’acquisto di una nuova casa ad alta efficienza energetica è possibile richiedere un “mutuo green”.
- Secondo i dati di MutuiOnline.it la crescita dei mutui verdi è stata vertiginosa negli ultimi anni: le erogazioni sono aumentate di più di 3 volte (sul totale del mix) dal 2021 al 2022, dimostrando un forte interesse dei consumatori per queste tipologie di mutuo, anche grazie a tassi mediamente più bassi rispetto a quelli dei mutui standard. Nella maggior parte dei casi le banche offrono infatti uno sconto di 10 punti base sul costo del mutuo.
- Ovviamente anche i mutui green hanno risentito dell’aumento dei tassi dell’ultimo anno, trend confermato ancora a inizio febbraio dall’aumento di 50 punti base da parte della BCE. Se a gennaio 2022 il costo medio di un mutuo green a tasso fisso da 140 mila euro a 20 anni per un immobile da 200 mila euro era dell’1,2%, pari a una rata da 658 euro, oggi per la stessa richiesta di spenderebbero 821 euro al mese, con un tasso del 3,6%: un aumento del 25%.
- Un simile aumento si vede anche nei tassi variabili che sono passati da una media di 0,47% a 2,93%, facendo aumentare le rate del 26%. L’ultimo aumento della BCE porterà ad un ulteriore aumento potenziale del costo del 5%.
- Dai dati dell’Osservatorio MutuiOnline.it si evidenzia come gli importi medi richiesti per i mutui verdi siano sensibilmente più alti rispetto a quelli dei mutui standard (170.367 € vs 129.149 €) e vengano richiesti soprattutto da giovani con il 61,6 % delle richieste da under 36 rispetto al 34,9% dei mutui standard.
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