02 Maggio 2023
Mutui, cresce ancora il tasso d’interesse variabile
Il 16 marzo la Bce ha scelto di aumentare nuovamente i tassi di interesse di riferimento di 50 punti base, causando effetti evidenti nei rialzi dei mutui a tasso variabile.

Questo ha sorpassato il tasso fisso diventando più caro. Lo racconta MutuiOnline.it.
- Sono attesi nuovi rialzi dei tassi da parte della Bce tra maggio e giugno: con altri 50 punti base, la rata di un mutuo variabile da 160.000 euro a 30 anni passerebbe da 701 euro a 746 euro.
- L’aumento del costo del denaro ha pesato e potrà ancora pesare anche sulla rata di un mutuo di 160.000 euro a 20 anni con Ltv 80% a tasso variabile (indicizzato all’Euribor a 3 mesi) di un 35enne milanese: la migliore offerta oggi prevede una rata di 895 euro, +28,4% rispetto a aprile 2022 quando la rata di un prodotto simile era di 697 euro.
- La buona notizia è che le misure di politica monetaria, insieme al significativo calo del costo dell’energia, stanno portando gli effetti sperati sul calo dell’inflazione, che nell’Eurozona a marzo si attesta a +6,9%, il dato più basso degli ultimi 12 mesi.
- Sorpasso del tasso variabile sul tasso fisso; considerando la media dei tan a 20 e 30 anni la differenza, a marzo, è di 4 bps a favore del fisso (3,80% vs 3,76%). Sulle migliori offerte è addirittura di 9 bps (3,08% vs 2,99%).
- Le richieste di mutui di under 36 sono cresciute di circa l’11% rispetto all’ultimo trimestre del 2022, e, di conseguenza, sono aumentate sia le richieste di mutui acquisto (dal 55,6% al 61,4% del mix) sia le richieste con Ltv sopra l’80% (+24%).
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