Salva Casa, in Piemonte il 70% degli immobili ha piccole irregolarità
Con la legge Salva Casa solo in Piemonte i geometri hanno ricevuto migliaia di richieste per sanare piccole difformità delle abitazioni.
Secondo una stima di Fiaip, associazione degli agenti immobiliari, circa 7 immobili su dieci hanno qualche irregolarità che potrà essere sanata. La maggior parte delle richieste di sanatoria riguarda il recupero dei sottotetti e delle mansarde, le facciate dei condomini in cui vi sono disallineamenti delle finestre tra il progetto e la sua effettiva realizzazione, oppure modifiche interne di tramezzi e variazioni geometriche non dichiarate, verande e ballatoi chiusi in modo irregolare.
Ora è sorto però il problema dei sottotetti. Ci sono circa 4mila pratiche per sanarli bloccate per via della mancanza di una norma regionale che era stata bocciata in alcuni suoi articoli dalla Corte Costituzionale. L’articolo cassato che sta creando difficoltà è quello che prevedeva le tolleranze sulle altezze dei sottotetti. Il Salva Casa proprio su questo punto rimanda alle leggi locali ma in assenza di un riferimento normativo chiaro, i Comuni si vedono costretti a sospendere le pratiche. “Il Salva Casa ha lo scopo di rendere più facile la vendita di immobili che presentano lievi difformità, semplificando la vita dei cittadini che vogliono chiudere con piccoli abusi immobiliari – commenta Claudia Gallipoli, presidente di Fiaip Torino -. Ora serve dialogare con le istituzioni perché solo armonizzando l’impianto normativo di riferimento, potremmo essere nelle condizioni di applicare le opportunità offerte dalla legge 105/24”.
Ma cosa deve fare chi vuole assicurarsi che nella casa non ci siano irregolarità? Può chiedere a un geometra o altro professionista una Relazione di regolarità edilizia (Rre). “Questa rileva le difformità, il Salva Casa permette di sanarle”, commenta la presidente di Fiaip Torino, ricordando che l’Rre è un documento tecnico, non obbligatorio, che attesta la conformità urbanistica ed edilizia dell’immobile, certificando lo stato dei luoghi, ricostruendone la storia e tenendo traccia dei vari interventi edilizi. Da un sondaggio condotto tra gli agenti immobiliari Fiaip è emerso che solo il 40% delle compravendite concluse è corredata dalla Relazione di regolarità edilizia: “Una buona pratica che promuoviamo come prerequisito per evitare controversie legali e ostacoli nelle transazioni immobiliari, che mette al riparo da possibili liti”, commenta Gallipoli.
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