Surroghe, valgono il 10% delle nuove erogazioni di mutuo

Le erogazioni di nuovi mutui di surroga sono oggi una importante fetta del mercato del credito immobiliare e hanno rappresentato nel 2024 circa il 10% del totale nuove erogazioni di mutuo, spinti dal forte calo degli indici IRS registrato dalla fine del 2023.

Il sito di comparazione delle offerte di mutuo, MutuiSupermarket, ha prodotto un’analisi sul tema. Chi ha surrogato il mutuo nel 2024 in quasi la metà dei casi ha traslocato un mutuo sottoscritto dal 2022 in poi. Il 2022 e 2023 sono stati caratterizzati da una forte crescita del costo del denaro, con banche che offrivano sui propri mutui tassi fissi compresi tra il 3,5% e il 4,5%. Con il progressivo calo dell’indice Irs a partire dalla fine del 2023 molti privati e famiglie hanno deciso di prendere al balzo l’occasione per ridurre il peso della propria rata mensile, approfittando di nuovi tassi di offerta sui mutui di surroga scesi a livelli inferiori al 3% per i mutui ‘brown’ e addirittura inferiori al 2,5% per i mutui ‘green’.

L’importo medio del nuovo mutuo di surroga erogato nel corso del 2024 si è attestato sui 147.500 euro, con una durata media del nuovo mutuo pari a circa 22 anni. Per tale mutuo, la riduzione del tasso fisso di un punto percentuale ha portato ad un risparmio di 82,32 euro sulla rata media e di oltre 20.000 euro sulla vita residua del mutuo.  Le regioni in cui si sono maggiormente concentrate le nuove operazioni di surroga nel 2024 sono statela Lombardia, il Lazio e l’Emilia-Romagna, rispettivamente con il 32%, l’11% e il 9% del totale. Di recente – spiega Guido Bertolino, responsabile business development di MutuiSupermarket - l’Irs ha ripreso a salire mantenendosi comunque al di sotto del 3% e ben lontano dai massimi toccati nel 2023. Per ora, comunque, il tasso fisso resta più conveniente del variabile”. Ma il tasso variabile dovrebbe continuare a scendere nel corso del 2025 per via dei preannunciati tagli della Bce. “Nonostante l’elevata volatilità attuale, i mercati se ne attendono ancora 2 e ciò dovrebbe portare il costo dei mutui a tasso variabile al di sotto di quelli a tasso fisso”.