18 Dicembre 2017
Crollo dei valori immobiliari, qui le città che hanno perso di meno
Dal secondo semestre del 2007 al primo semestre del 2017, a livello nazionale, i valori immobiliari sono diminuiti del 40,3 per cento. Ma la situazione lungo lo Stivale non è omogenea. Alcuni grandi centri hanno perso di più, altri di meno. Un’analisi di Tecnocasa, qui sotto riportata, spiega quali capoluoghi hanno retto meglio alla svalutazione del mattone.
- A Milano gli immobili hanno lasciato sul terreno solo il 26,3 per cento del loro valore. Addirittura, nel capoluogo lombardo, il calo delle quotazioni nelle aree centrali è stato di appena il 5,3 per cento.
- Firenze è la seconda città che ha tenuto meglio. In dieci anni il prezzo delle case è sceso del 28,3 per cento. Ma le abitazioni del centro hanno registrato una contrazione ben più modesta: -7,9 per cento.
- Il terzo posto lo conquista Roma. Nella capitale il prezzo degli immobili si è ridotto del 35,8 per cento. Nelle aree centrali, più attraenti per gli investitori, è invece sceso del 20,9 per cento.
- Verona, città di Romeo e Giulietta, il mattone in dieci anni si è deprezzato del 36 per cento. Ma nelle vie centrali il calo è stato del 16,8 per cento.
- Quasi in linea con la media nazionale è Palermo. Qui gli immobili perdono il 39,3 per cento del loro valore.
- Torino è sesta in questa classifica, con una svalutazione dei prezzi del 41 per cento.
- Segue Bologna con una contrazione che invece arriva al 44 per cento.
- In penultima posizione ecco poi Bari e Napoli, dove le case hanno perso intorno al 47 per cento del loro valore. Quindi molto di più di quanto si sia perso in media a livello nazionale.
- Il peggior risultato spetta a Genova. Il capoluogo ligure registra un -53,3 per cento, con una diminuzione dei prezzi abbastanza uniforme in tutte le macroaree della città.
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