Case in vendita, metà degli italiani lo fa per bisogno di soldi
Secondo Tecnocasa chi vende la seconda abitazione lo fa per non pagare tasse troppo alte e perché ha necessità di liquidità per aiutare i figli o per avere un tenore di vita migliore.
Stefania Aoi
Casa in vendita per via di tasse troppo alte e per necessità. Anche se nei cartelli delle agenzie immobiliari non si trova scritto, la metà degli italiani vende la seconda abitazione per reperire liquidità (49 per cento). C’è poi chi lo fa per poter acquistare una casa più grande, migliorando così la propria qualità di vita (37 per cento). Ed infine chi se ne disfa per trasferirsi in un altro quartiere oppure in un’altra città (14 per cento).
È questa la fotografia scattata dall’ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, che ha tenuto conto delle informazioni ottenute dalle sue agenzie distribuite nelle varie città italiane. Si tratta di dati che fanno riferimento all’ultima parte de 2015 e che mostrano un paese dove crescono le difficoltà economiche delle famiglie. "Il numero di persone che vende la propria abitazione per reperire liquidità è in aumento – afferma la responsabile dell’Ufficio Studi, Fabiana Megliola - e le motivazioni sono diverse. In questo periodo si sono dismesse molte seconde e terze case per via della tassazione e in molti casi il denaro ottenuto è stato utilizzato per aiutare i figli ad acquistare l'abitazione principale, o ancora per mandare avanti attività imprenditoriali che hanno vissuto la crisi economica, in altri casi per mantenere un tenore di vita adeguato al proprio standard".
Se sette persone su dieci, tra coloro che vendono casa, hanno un’età superiore a 44 anni, chi compra in genere ha tra i 18 e 44 anni (62 per cento). La metà degli acquirenti è single (celibi e nubili, separati e divorziati, vedovi). E, in quasi 9 casi su dieci, la ragione che li spinge a comprare è quella di avere l’abitazione principale, solo il 10 per cento lo fa invece per investimento e il 3 per cento per avere una casa vacanza. Oltre la metà dei single (58 per cento) ha acquistato grazie a un mutuo bancario, mentre il 42 per cento ha comprato in contanti.
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