Pignoramento, ecco le credenze sbagliate più diffuse tra gli italiani
Sul pignoramento circolano tante credenze infondate. Così capita che di punto in bianco alcune famiglie si ritrovino senza un tetto sopra la testa. Invece se ci si trova in questa situazione bisognerebbe organizzarsi per tempo.
A dirlo è la Cappa & Associati, azienda specializzata in materia di debito e di pignoramento della casa, che cerca di fare un po’ di chiarezza. Il problema è del resto diffuso. Da qui a cinque anni più di 1 milione e 650 mila immobili andranno all’asta, mettendo in difficoltà numerose famiglie, che si troveranno senza un tetto sopra la testa. Tra le regioni più colpite dal fenomeno ci sono Lombardia, Sicilia, Veneto, Puglia e Piemonte. Il gruppo ha perciò stilato un decalogo per aprire gli occhi a chi si trova in questa situazione, affinché inizi a trovare alternative.
- Molti italiani credono che l’ipoteca protegga la casa dai creditori. Così non è, anzi. Questa è solo una garanzia per la banca che ha prestato i soldi. Se altri creditori possono essere frenati dal procedere, il condominio ha tutta la convenienza nel pignorarti la casa perché, anche se non prende soldi dalla procedura, solo così arriverà un altro proprietario che inizierà a pagare le spese condominiali.
- Ci sono persone convinte che nessuno potrà pignorare l’appartamento perché prima casa. Pensarlo è sbagliato. La banca può portar via la prima casa se il mutuo non viene pagato. È scritto nel contratto di mutuo. Nel “capitolato”, cioè quella serie di fogli che si trovano alla fine dell'atto di mutuo, c'è una sezione chiamata “Decadenza del beneficio del termine e risoluzione del contratto per inadempimento”. Qui ci sono le condizioni che permettono alla banca di revocare il mutuo.
- Il pignoramento della prima casa è eseguibile anche se si è invalidi o se si hanno figli a carico. La convinzione che si può rimanere in casa con bambini piccoli nasce dalla confusione di ciò che si legge online o ascoltando le parole di amici o professionisti non competenti in materia. La vendita della casa all’asta fa passare la proprietà da te a un altro individuo. È quindi un esproprio, non uno sfratto.
- La vendita della casa pignorata non estingue sempre i debiti. Da considerare che il numero delle aggiudicazioni di immobili all’asta che hanno portato all’estinzione della procedura nel 2016 è di 36.858, cioè il 14% delle 267.323 case messe all’asta quell’anno.
- È falsa anche la credenza che riconsegnando l’immobile alla banca il mutuo possa essere estinto. Ad oggi le banche sono piene di case all’asta invendute. Non ci si può presentare in banca dal direttore con le chiavi di casa per chiudere il mutuo e togliersi il fardello del debito.
- Attenzione alla revoca del mutuo. Anche se si sono trovati i soldi, o un nuovo lavoro, non si può più ricominciare a pagare le rate passate. Se il mutuo è stato revocato significa che non esiste più. Ormai il debito non è più delle sole rate scadute ma è totale: rate scadute + residuo mutuo. Inclusi interessi.
- In queste situazioni, pagare un legale per mandare una proposta di saldo a stralcio con un creditore è una cosa buona se si hanno i soldi per pagare. In questo caso ci si può far affiancare da un professionista che sappia negoziare per strappare un'ottima percentuale di sconto sul debito totale. Ma se mancano i soldi, non se ne fa nulla della proposta di saldo a stralcio.
- Non serve a salvare la propria casa cederla attraverso donazioni, vendite fittizie (vendere un bene in cambio di un vitalizio), o altro. Quando esiste già il debito, passare la proprietà non fa altro che confermare la mala fede del gesto. Queste azioni, architettate per cercare di salvare la casa dai debiti, sono già sfruttate da molti anni e le banche hanno iniziato a proteggere il loro credito.
- Fare opposizione al pignoramento è inutile a meno che non sussistano condizioni tali da opporsi. Di solito un avvocato consiglia l’opposizione solo per prendere tempo basandosi su deboli motivazioni che nella grande maggioranza dei casi risultano inefficaci. Da notare che fare opposizione infondata porta a dover pagare le spese legali anche della controparte più le spese di tribunale per lite temeraria.
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